lunedì 27 ottobre 2008

Where the First Time happens...

io - Irina - Mike

Che dire... forse che l'attesa è sempre la parte migliore.
Che il pre-partita è iniziato martedì a Union Square quando ad un evento dei Knicks ho parlato con il Gallo
Che andare al Madison con un buio e un gelo dai paura, in mezzo ad un fiume di gente, è stato emozionante
che vedere Allan Huston all'ingresso è sembrato fin troppo facile
che scoprire che i biglietti che aveva comperato Irina non erano
bliding nose seats è stato super
che il Gallo ha giocato 3'30 con 0/3 al tiro, 1 fallo fatto e 1 ricevuto
che quando NY era sopra di 20 pensavo tornasse in campo e invece no
che quando Dwayne Wade è uscito per falli in 20 mila cantavano 'Hit the road Jake, and don't you come back-no more-no more-no more...'




Che dire... che forse la prima volta non capisci bene.
Che come per tutte le cose, ce ne vorrebbe una seconda!


mercoledì 22 ottobre 2008

One, Two, Three...Team (Per la mia squadra)

Questa sera ho giocato una partita vera! Vera è un parolone però quando ci sono cinque persone contro altre cinque, una palla due canestri e due arbitri, un segnapunti e un cronometro, c'è tutto.

N. Y. Urban Professional Basketball League - The Gold team

Non importa che non conoscessi le mie compagne, che avessi la maglietta di un colore diverso, che se fai 'arresto passo e tiro' qui ti fischiano 'travel', che in attacco non ci fosse mezzo schema, che abbiamo difeso 40 minuti a zona, che sia la lega del dopolavoro, e nemmeno che abbia cercato di corrompere Chris, il centrone, per venire a Rho e lei mi abbia risposto 'Mi dispiace, Celsino è leghista'.

Non è che al via abbiamo scatenato l'inferno, che di questi l'inferno è un po' tiepidino...

Mi sono divertita, that's all (ieri sera ho visto The Evil wears Prada!).


Sebbene mi sia stato chiesto, non sono nella condizione di poter dire di più. Non vorrei cagare fuori dal vaso, come si dice. Solo vorrei avere belle notizie, e non parlo solo di due punti in classifica. Non parlo e basta. Sto ad ascoltare. Quando volete, io ci sono.


Vi penso tanto. Me la dedicate una vittoria? Io quella di stasera io la dedico a voi!


Bacio

So much trouble WITH THE DOOR...

Ieri torno da lezione alle 7.00, buio, freddo, freddo buio, fame, tanto per cambiare. Voglio andare a casa e farmi a mia prima zuppa Campbell's (come quella del quadro di andy Warhol). Apro la porta che da sulla strada (che nel mio mazzo è indicata come FRONT).

Sorpresa: la porta che da sulle scale è chiusa. Non lo è mai stata in due settimane. Cattivo presagio. Inserisco la chiave INDOOR. Entra ma non gira. Provo e riporovo. Niente da fare. Non scelro. Non ancora.

Da quando sono qui ho sempre litigato con le porte: nei locali per entrare si spinge, per uscire si tira, le serrature si aprono girando la chiave al contrario rispetto a quelle italiane, le maniglie hai sempre la senzazione che ti possano rimanere in mano, da Anne per chiuderla dovevi sbatterla, quest'ulima proprio non ne vuole sapere.

Chiamo Petra che è ancora a Manhattan e non arriva prima delle 10...
Vado a mangiare una slice di pizza dal siciliano davanti casa, e ascolto il tg in italiano (il primo). Torno alla mia porta, ci riprovo. Nulla.
Vado a Dunkin' Donuts, caffè e muffin. Esco sigaretta, vento che taglia. Nervoso in agguato, sono le 8. Torno alla mia porta. Con la pancia piena si ragiona meglio. La tiro verso di me, giro la chiave in tutte la direzioni, ma NON SI APRE.

Vado in palestra: meno male che la mattina sono uscita con i pantaloni della tuta, Eleganza zero.
Mi sparo 1 ora di cyclette, messaggio il mondo, e guardo i Robinson.

Petra torna alle 10, nel frattempo Brian era tornato dal lavoro giusto per sfondare la porta e farci entrare.

Happy end! Ora aspettiamo il conto del falegname!

Cheers!!

lunedì 20 ottobre 2008

Voglio un cappello

Domenica la mission e' andare in palestra. Uazza propone di andare al 4W Court a cercare giocatori in erba da intervistare per un suo progetto: Palestra non ricordo più come si pronunci. C'è il sole, anche se tiepidino, ma al campetto stranamente non c'è nessuno. Decidiamo di andare a fare un po' di shopping per l'inverno, destinazione Century21. Via a piedi verso Wall Street e dopo mezzora abbondante arriviamo, senza perderci, a Ground Zero, dove a lato dei palazzi che stanno risorgendo c'è 'l'inferno dello shopping'.

Century21 è l'outlet della di Manhattan, una specie di Santino, su quattro piani, dove i vestiti sono disposte in un ordine assolutamente casuale di marca, taglia e modello.


Ci vuole pazienza e coraggio e io in mezzo a quell'orgia di borse, cinture e maglioni di lana mi trovo a mio agio. Esco con un maglioncino di cachemire e pantaloni della tuta, che diventeranno la mia seconda pelle (e chi vive qui sa che si possono avere fino ad un massimo di tre pelli a settimana), più sciarpa e guanti di pelle neri.


Tappa a Soho a comperare i jeans, poi stop in un negozio di costumi di Halloween, dove ci si perde tra parrucche, gloss per capelli, maschere, costumi, scarpe di gomma, tricks...

Che mostri!

Mi vesto da Miss Incredible, foglia di acero, Eva Kant o da regolare donna dell'East Village?

Forse l'ultima opzione richiede troppo impegno...


Bacitanti tanti, tanti

mercoledì 15 ottobre 2008

Roomie!

Ora sono una vera roomie: nel week end ho cambiato casa, e anche zip code. Ora vivo con Petra e Brian a Mamaroneck, a nord di Manhattan, a 30 minuti di treno dal centro della Grande Mela. Al mare. Sono nella casa nuova da soli due giorni e sto troppo bene. Mattina con calma, ho anche dello spazio tra la srivania e il letto, e pomeriggio scuola nella City. La sera al 'Post', simile al bar sport locale, solo che ha 8 tv flatscreen appese ai muri. Brian mi introduce a chiunque come 'Italian Pro basketball player', come dire...tanta roba! Dopo le sue rivelazioni tutti improvvisano contro di me sfide impossibili. Anche Ritchie, il proprietario cinquantenne. A ruota poi iniziano a spuntare pro-bis-cugini di giocatori della Lega e italiani di quinta generazione.

Oggi era il Columbous Day, nonchè giorno dell'orgoglio italo-americano. E' impressionante quanto gli italiani siano amati in questa città. Sulla quinta c'era una parata pazzesca e un sacco di bandierine tricolore.

Non immagino il giorno delle celebrazoni per l'elezione del nuovo presidente. Qui sono tutti in attesa, mancano poco più di tre settimane. Che vinca l'una o l'altra parte, sarà un historical poll: il primo presidente di colore o la prima donna vice-presidente. L'altro giorno in metropolitana un uomo è entrato in metropolitana urlando contro le strane gravidenze di casa Palin.

Una sera Petra invece mi ha raccontato dell'11 settembre e di come l'ha vissuto lei. Che panico. Ora che ho visto quei posti, quelle strade, la folla mattutina e questo quotidiano casino ordinato, la descrizione di una città che ha vissuto per più di un mese in silenzio, la gente che in metropolitana si alzava ad applaudire un pompiere quando saliva sulla carrozza e che appendeva foto di missing in ogni angolo della strada, mi ha lasciata un'altra volta senza parole.

Basta parlare di cose serie. Parliamo che so, del tempo? Si finisce sempre che si parla del tempo... Ancora resiste qualche preziosa giornata di sole. Oggi 24 gradi. E ieri ho visto le previsioni del cambio di colore delle foglie... Evviva l'estate indiana.

baci baci baci

mercoledì 8 ottobre 2008

Allo zoo


Dato che sto spendendo promesse di ritornare a casa minimamente in forma per giocare a gennaio, lunedì in palestra mi sono segnata per la classe di 'preseason sport conditioning'.

Sono in pensione da fine luglio, non so cosa mi aspetterà, ma volgio fare qualcosa di più coinvolgente dei finti workout in solitaria della settimana scorsa...

Nello studio 1 c'è una schiera di gazzelle pronte a iniziare. Chiedo 'It's gonna be hard?', 'Ya, harder than ever' ... Eeeeehh! Che sarà mai??. Parte le musica, inizia l'allenamento: quando non capisco copio. Corsa, skip, balzi, fin qui ci siamo, scatti, squat, percorsi con i pesi... ahah che ridere: metà delle gazzelle si trasformano in foche, al confronto sembra che io sia stata azzurra di scivolamenti. 'You got it, you got it, you got it!', mi dice il grizzly che tiene il corso.

Tutto è molto sullo scherzo, quando ti metti in fila tutti ti danno il 5 e alla fine dei 55 minuti di tortura c'è anche l'urlo 'Kick ass'. Che ne dite Virtus?
By the way ho i quadricipiti rotti...

Kick ass!

domenica 5 ottobre 2008

Sportweek

Negli ultimi giorni i jeans mi hanno suggerito che devo mettermi in moto. Fare qualcosa più di 10 blocchi a piedi dal treno alla scuola o più delle 4 rampe di scale per arrivare in camera. Dopo 1000 propositi e altrettanti rinvii, martedì io e Fabio ci siamo trovati per andare a giuocare al basket. Il campetto sotto casa mia era frequentato da ragazzini ed entrambi avevamo voglia di competizione. Eheh

Cambiamo aria, andiamo a Central Park. Dopo aver attraversato una schiera di Jewish in festa arriviamo al campetto. 5vs5 in corso e per noi non c'è posto. Quasi battiamo in ritirata e ci avvicinano due spagnoli, uno alto e uno basso, che la palla da basket prima l'avevano vista forse solo un tv. Pablo e Paulo, o qualcosa del genere. 'Se puede jugar?'. Io e Fabio, ala e play, mostriamo da subito grande intesa sul campo: 10-2... potevamo scommettere qualcosa! Per gli spagnoli, dove non arriva il talento arriva la fortuna. Rimonta e pareggio. Sul 'twenty pari' perdiamo l'occasione di portare a casa la partita e innalzare il tricolore. Puniti. Ma, come dice Fabio, anche Lippi ha vinto il Mondiale partendo con una sconfitta'. Ora riesumiamo Uazza e andremo al campetto più spesso, almeno finchè il freddo che si sta avvicinando ce lo consentirà.

Central Park - Italia (al centro) vs Spagna

Mercoledì inizio la palestra. Mi sono iscritta al New York Sport Clubs, fiiichissimo. E' un network di palestre disseminate in tutta Manhattan e un po' per tutto il New Jersey, puoi andare un giorno in questa, un giorno nell'altra, l'unica cosa che devi avere sono un paio di scarpe comode e dei vestiti addosso, che non devono necessariamente essere da atleta. Qui ci vanno tutti un po' come gli pare. Asciugamani, e tutto il necessario per la doccia li mette la palestra.

4 piani anche la palestra, senza ascensore. Il riscaldamento inizia sulle scale. Poi l'aria condizionata. Fa un freddo che neanche in Alaska:IOODIOLARIACONDIZIONATA!
Ogni tapis roulant, ogni cyclette, ogni macchina ha il suo televisore. Vietato dimenticare gli auricolari come ho fatto io oggi, altrimenti il televisorino non parte
. E mi sono persa i Simpson. Spero di non rompermi troppo in fretta... Squadra mi mancate!! (Ho già trovato un regalo sooo cute da portarvi!!) Ah prometto che oggi chiedo anche per l'urlo. L'avete già trovato??

Un bacio grande